...eh niente! Un'annata a dir poco difficile perché per noi che lavoriamo con uno strumento, la voce, sostenuto ed emesso attraverso l'uso del respiro e del fiato, un virus che si trasmette principalmente attraverso le vie aeree è quanto di peggio potesse capitare. Si è vero... utilizzando spazi molto grandi e opportune accortezze forse la nostra attività potrebbe proseguire... ma del rapporto fra persone ce ne dimentichiamo? Con quale serenità i cantori parteciperebbero alle prove? E senza l'opportuna e indispensabile serenità, quale sarebbe il risultato che otterremmo? Siamo fermi! Siamo maledettamente e controvoglia FERMI! ...ci sono stati tanti esperimenti e proposte per cercare di proseguire le attività utilizzando i mezzi tecnologici che ormai sono a disposizione di tutti, ma la componente umana, spirito guida del "fare coro" viene inesorabilmente a mancare. Le parole "coro" e "insieme" sono praticamente sinonimi l'una dell'altra e in antitesi con il concetto trovarsi in solitudine davanti a un microfono e una webcam ognuno a casa propria.
Dobbiamo avere fiducia che ne usciremo in qualche modo. A suo tempo abbiamo realizzato un progetto musicale sul tema dell'Umana Speranza "Spero quìa sum" ovvero "Spero in quanto sono" (https://www.pfjt.it/lotti-spero-quia-sum) nel quale si era sviluppato il concetto per il quale l'uomo spera in quanto uomo e la speranza diventa fondamento e motivo dell'umana esistenza. Ecco.. in questo momento diventa fondamentale sperare in una soluzione che in futuro ci permetta di riprendere a cantare insieme con fiducia, avendo accanto persone con cui condividere serenamente la propria passione. Di più non possiamo fare.
A presto!
(Massimo Gattullo)